venerdì 3 luglio 2009

CENA SOCIALE

Ciao a tutti,

DSC01627 è giunto il momento di tirare le somme della nostra prima cena sociale: momento atteso e al contempo temuto. Le attese erano grandi e fortunatamente l’obiettivo è stato ampiamente centrato, dopo appena 6 mesi di attività il Camper Club Cambiano, nella sua veste del presidente Michele Vassallo, DSC01644  riunisce alla cena sociale 65 partecipanti di cui ben 8 di fuori regione. L’entusiasmo intorno all’avento è stato tale che fioccano gli articoli per descriverlo: sedetevi e preparatevi alla lunga ed entusiasmante lettura!

Come da programma, entro le ore18,00 di Sabato 14 novembre, una decina di equipaggi parcheggiavano ordinatamente di fronte all'ingresso della Cantina Sociale del Freisa a Castelnuovo don Bosco.DSC01645 Appuntamento che non poteva essere disatteso, sotto un punto di vista storico/culturale/gastronomico, che fa sentire orgogliosi i piemontesi d.o.c. Siamo stati immediatamente accolti con cortesia e gentilezza dai responsabili della Cantina, uno di essi ci ha condotti per i vari locali, illustrandoci le varie fasi che trasformano l'uva in vino, utilizzando modernissimi macchinari, tra cui eleganti fermentini in acciaio inox satinati. La cantina, nata come Cooperativa nel 1953, con nuova denominazione Terre dei Santi Società Cooperativa Agricola dal 2004, rappresenta un'importante fonte d'informazione e di assistenza tecnica per i viticoltori e un'opportunità di ricerca e sperimentazione viticolo-enologica per la zona, è attrezzata per accogliere grosse comitive ed è dotata di foresteria, dove abbiamo potuto degustare gli ottimi vini locali, in particolare Freisa e Malvasia, accompagnati dai caratteristici grissini, salami e formaggi della zona, senza dimenticare, per i più golosi, i biscottini al gusto di lavanda. In unDSC01637 ampio punto vendita abbiamo potuto acquistare alcuni tra gli oltre 25 vini diversi che vengono prodotti. L'inizio di questo ritrovo è stato più che soddisfacente, ripartiamo in fila indiana, con in testa il Mobilvetta  del nostro Presidente Michele, che fa da apripista tra le tortuose e strette strade che percorrono le colline fino a Cortazzone, dove ci attende la “Cena Sociale 2009 del Camper Club Cambiano” presso la Trattoria Macao. Ci raggiungono gli altri soci, con o senza camper, occupiamo quasi tutto il parcheggio antistante il ristorante, siamo una settantina tra “camperisti” e simpatizzanti; nell'attesa della cena ci avventuriamo, in perlustrazione del paese, lungo viottoli e scalinate che s'inerpicano fino ad una maestosa chiesa, con bella facciata illuminata, guarnita da sculture di santi. Come per la salita, ridiscendiamo senza incontrare alcuno, ci affrettiamo perchè ci attende quello che si rivelerà DSC01650  uno squisito fritto misto, annaffiato da buon vino prodotto dai vigneti di queste colline, che non riusciranno però a frenare i racconti di ognuno di noi sulle esperienze vissute con i nostri camper, in recenti e passati viaggi, mantenendo un continuo, elevato e allegro tono di voci. DSC01689Dopo la cena salutiamo a malincuore coloro che sono costretti a ripartire, siamo rimasti una quindicina di equipaggi, DSC01679 restiamo a dormire sullo stesso piazzale perchè il giorno dopo ci attende la visita all'Abbazia di Vezzolano. L'appuntamento è alle ore 9,00 per la colazione al bar, da dove partiamo per un'escursione a piedi, meta la Chiesa romanica di San Secondo, che si trova sulla collina di Mongiglietto, a circa 1 Km.  dal centro abitato, ci fa da guida una carissima amica che con vero trasporto c'illustra uno dei più significativi esempi di architettura medievale risalente all'XI secolo, ci fa notare gli elementi utilizzati per la costruzione,DSC01681 pietra e mattoni, materiali del luogo che, alternati, donano colore ed eleganza alla costruzione, arricchita da motivi naturalistici e fantastici. L'interno è semplice a tre navate, con volte goticheggianti e capitelli con sculture strane e fantastiche. Lasciamo a malincuore questo incantevole sito immerso nella pace e nel silenzio, restituendo la chiave della chiesetta al tenutario e velocemente raggiungiamo i camper per ripartire verso DSC01684 Vezzolano, attraversando e percorrendo le creste delle colline in una lunga spettacolare coda di mezzi che, a causa del grigiore autunnale, non possono godere della tavolozza naturale di colori che questo paesaggio riesce a donare in questa stagione. Alle 11,30 circa, raggiungiamo l'Abbazia dove svetta il campanile di stile romanico, in una piccola valle tra le colline, e dove ci attende Fabrizio (la nostra giovane guida) che ci conduce alla visita del monastero, eretto per volere di Carlo Magno intorno all'anno 1000 in onore della Madonna, abitato dagli Agostiniani, monaci studiosi della scienza e della matematica. La facciata, decorata da capitelli e statue, presenta un bel portale con bassorilievi e formelle di dubbia provenienza. DSC01747 Grande interesse per bellezza e rarità, è il grande jubé, che si trova nell'immediato interno, un pontile con sculture in rilievo, che separava l'area destinata al clero o ai nobili da quella in cui trovava posto il popolo. Dalla chiesa, attraverso una piccola porta, si accede al chiostro dove si possono vedere elementi di affreschi ben conservati nel tempo, un piccolo giardino all'interno ricorda la quiete della vita monastica. DSC01755 Interessante nei locali della Sacrestia la mostra permanente: “La Luna, la Vergine e l'Astronomia Medievale”, qui viene spiegato che il 30 agosto 1168 si verificò il lunistizio e su questo particolare asse di orientamento "lunare", in seguito ad una serie di studi, fu impostato il progetto architettonico della chiesa di Santa Maria di Vezzolano, di fondazione agostiniana: proprio Sant'Agostino aveva teorizzato il ruolo della luna come simbolo mariano della chiesa. Interessante.... veramente interessante... ma è ormai ora di pranzo e, come ogni camperista che si rispetti, questo è un appuntamento da non mancare, anticipato da un bel brindisi, tutti insieme. Non riusciamo proprio a ripartire verso casa, senza fare una puntata al Santuario dedicato a San Giovanni Bosco alla frazione Becchi di Calstelnuovo Don Bosco, siamo ormai rimasti una decina di equipaggi tra cui gli amici di Argona e di Milano che non hanno mai visitato questo luogo e ne rimangono affascinati. Dopo aver ripercorso i le stanze e i locali sacri, attraversiamo il grande piazzale antistante la basilica, dove un gruppo di persone, guidati da un salesiano, regalano le caldarroste nel ricordo di un avvenimento curioso nella vita di Don Bosco:DSC01761 “il 2 novembre 1849 il prete decide di preparare per i suoi piccoli amici delle castagne cotte: i giovani accorrono numerosi, e i tre chili a disposizione non bastano per tutti. Don Bosco, non curandosene, distribuisce ad ognuno una razione abbondante e, ad un tratto, tra i ragazzi si fa silenzio: le castagne non finiscono mai! “ E da questo luogo di “pace e serenità” DSC01771 ci salutiamo, con l'intento d'incontrarci nuovamente per intraprendere un altro interessante itinerario.

E’ finalmente arrivato il momento della 2° uscita, ideata dal nostro presidente ed organizzata da sua moglie in modo egregio. META “Cortazzone” con cena presso Rist. Macao, che ha visto la partecipazione di ben 18 equipaggi, una settantina di persone in tutto, a dire il vero non tutti hanno partecipato con i loro camper, vista la vicinanza alcuni hanno preferito esserci, andandoci con l’auto. Arrivati in anticipo decidiamo di ingannare il tempo andando a visitare il paese abbarbicato in cima alla collina immerso nella nebbia ; impavidi partiamo, devo dire che il paese era completamente deserto!!!!DSC01688 DSC01696 Ma il nostro passaggio ha svegliato tutti i cani del paese . Dimenticavo il Menu’ della cena: albese – fritto misto alla piemontese (di tutto e di piu’) – panna cotta – macedonia con gelato – tutto molto buono!!DSC01681 DSC01680

Finita la cena ed essendo ormai l’una andiamo tutti a dormire….

La mattina, con molta calma; siamo un gruppetto di mattinieri; dopo aver fatto colazione al bar, decidiamo di andare a piedi a visitare la chiesa San Secondo attorniata da mille colori autunnali. Alcune note storiche: La chiesa di San Secondo è uno degli esempi più significativi del periodo romanico del Piemonte e risale, secondo le controverse datazioni degli storici dell'architettura, al 1.140-1.150 d.c.. Esigui sono i dati storici antecedenti alle visite pastorali del Cinquecento, epoca in cui era ancora la chiesa parrocchiale dell'assai lontano abitato di Cortazzone, già allora raccolto intorno al castello. Probabilmente nel XIII secolo era territorialmente soggetta e non solo ecclesiasticamente,image al vescovo di Asti. Dalla metà del Trecento dipende dalla Pieve di Montechiaro, sottoposta al Capitolo della Cattedrale di Asti. Dal 1.585 la santa messa è celebrata una sola volta all'anno e nel 1.660 San Secondo perde il titolo di Parrocchiale. Circa alla fine del Settecento è rifatta parzialmente la facciata e contemporaneamente sono costruite le volte a vela che ne modificano i volumi interni. Nel 1.893, pesanti restauri interessarono tutto l'edificio: vennero distrutti gli intonaci interni, rifatto il coronamento dell'abside a nord e sottomurati ampi tratti del perimetro. In tale occasione vennero rinvenute le fondazione di una poderosa torre campanaria a nord dell'edificio attualmente scomparsa. Di grande interesse le sculture esterne, con decorazioni zoomorfe: aquile, uccelli e fitomorfe: DSC01745 palmette, corolle di fiori, accanto, stilizzato e insolitamente un amplesso nella zona centrale del cleristorio. All'interno varietà e fantasia contraddistinguono le sculture dei capitelli con simboli religiosi come l'agnello divino e bestiari fantastici raffiguranti il male a monito del devoto. Ritornati ai camper, i dormiglioni nel frattempo si sono svegliati e si parte alla volta dell’Abbazia di Vezzolano. Emozionante la lunga fila di camper che percorrevano le strade serpeggianti delle colline astigiane. Arrivati e sistemasti ci aspetta la guida, un ragazzo giovane e preparato che ci spieghera’ la storia e le bellezze di questa Abbazia. Inizia la visita: La chiesa fu costruita fra il XII e il XIII secolo, e rimaneggiata in seguito; originariamente era a tre navate, ognuna terminante con un'abside semicircolare; in un'epoca imprecisata, ma comunque antica, la navata di destra fu chiusa, e aperta dal lato opposto, a formare il lato nord del chiostro.La facciata è molto ricca e complessa, con tre diversi ordini di colonne, i primi due sormontati da architravi, l'ultimo da archetti; nella lunetta del portale, una scultura rappresenta la Madonna in trono fra un angelo e un devoto; in corrispondenza della bifora nel secondo ordine di colonne, il Redentore fra due angeli; altre sculture rappresentano angeli e santi. L'aspetto dell'interno, con gli archi fra le colonne e le volte a sesto acuto, appartiene al primo periodo gotico. Molto sobria è la decorazione scultorea, che nondimeno contiene autentici capolavori, come le figure dell'Annunciazione, ai due lati della finestrella centrale dell'abside. L'elemento scultoreo di maggiore interesse, per bellezza e rarità, è però il grande jubé, un tramezzo decorato con sculture in alto rilievo, che all'interno della navata centrale separava l'area destinata al clero da quella in cui trovavano posto i semplici fedeli. Poiché le figure più esterne furono, in epoca posteriore, semplicemente dipinte in ristrette aree libere, si suppone che il grande rilievo fosse stato realizzato per una diversa destinazione, e poi sia stato accorciato per essere sistemato nell'attuale posizione. La visita è finita e cominciamo a sentire un leggero languorino del tutto giustificato perche’ DSC01763sono le 12.30, all’unanimita’ decidiamo di fermarci e mangiare. Buon appetito a tutti!!Dopo un dolcetto ed un bicchierino di amaro non sufficientemente sazi di sapere decidiamo di andare a Castelnuovo Don Bosco , un po’ per far vedere la casa dove e’nato Don Bosco , il museo e la grande Basilica ai nostri amici di Milano ed un po’ anche per molti di noi che con piacere vi ritornano sempre volentieri .

 

Un grande ringraziamento a tutti gli organizzatori ed a tutti i partecipanti: ci vediamo l’anno prossimo!

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IL programma:

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