giovedì 14 gennaio 2010

Capodanno 2010: BARCELLONA

A BARCELLONA CON IL CAMPER CLUB CAMBIANO
(Dal 26.12.09 – al 3.1.2010)

Il gruppo al completo


26.12
Alle 10,30, dal punto di ritrovo, i quattro camperisti del Club di Cambiano, sotto la guida di Filippo, designato all’unanimità capofila della carovana, ha iniziato il viaggio per Barcellona scegliendo la strada più breve attraverso il valico del Monginevro. Il viaggio durerà tutto il giorno passando per Briancon verso Embrun, Sisteron alle porte della Provence, Arles, parte della Camargue fino ad imboccare l’autoroute direzione Barcellona. Giungiamo in serata a Carcassonne, storica città della Linguadoca, dopo 650 km di marcia, posteggiando sotto le mura della Citè. Dopo la cena, riunione di tutta la compagnia sul Camper di Toni dove si festeggia in allegria, spumanti e deliziosi liquori con particolare successo di quello a base di liquirizia.



27.12
Sveglia sotto una bella giornata di sole, visita alla Citè, armati di macchine fotografiche.

La celebre cittadella di Carcassonne, su una collinetta, fu fondata dai Romani, invasa dai Visigoti poi dai Saraceni fino a cadere sotto la dominazione dei Franchi nel VIII secolo. Sotto il regno di Luigi IX divenne una importante fortezza militare. La Citè, dopo la fondazione della città bassa cominciò a perdere la sua originaria importanza militare, venendo a più riprese smantellata. Nel 1835 fu dato inizio agli ingenti lavori di restauro riportando alla luce uno dei più importanti esempi in Europa di cinta fortificata medievale. La cittadella è chiusa da un doppio giro di mura merlate, difese da 52 torri. Le mura esterne misurano 1672 m, quelle interne 1287. Sul lato occidentale si ergono il castello e la gotica Cattedrale di St-Nazaire.
Il gruppo dei Cambianesi e dei dintorni (in seguito denominato “ il Gruppo”) ha fatto il giro del Borgo Medievale, fra le piccole e tortuose vie e piazzette, animate da numerose boutiques. Tanti i ristoranti. Sulla destra della piazza del Castello c’è il Grand puits, pozzo profondo 40m. Il Gruppo non ha mancato di visitare la Cattedrale gotica di St.Nazaire.
Ripartenza, prima di mezzogiorno, direzione Perpignan. Breve tappa lungo la nazionale sulla costa per un breve pranzo frugale (almeno per chi scrive).
Nel primo pomeriggio si raggiunge, poco dopo la frontiera, la città spagnola di FIGUERES per visitare il teatre-museu Dalì, il “gigantesco oggetto surrealista” come lo definì lo stesso Dalì, che lo allestì personalmente e sotto il quale ha trovato sepoltura. L’artista catalano, nato e morto a Figueres (1904/89) ha vissuto l’arte come creazione geniale e sorprendente, bizzarro ed estroso e che ha considerato l’eccesso come regola Il museo contiene un ampio ventaglio di opere che descrivono la traiettoria artistica di Dalì, dalle sue prime esperienze: impressionismo, futurismo, cubismo ecc. e le sue creazioni all’interno del surrealismo, fino alle opere degli ultimi anni della sua vita. Sebbene l’opera esposta sia fondamentalmente di Dalì (dipinti, disegni, sculture, composizioni ecc.), vi sono anche opere di altri artisti compreso la collezione privata del Dalì stesso (Greco, Fortuny, Urgell, Meissonier, Duchamp, Dou e Bouguereau).
Data l’ora non è possibile visitare il museo, ma il Gruppo non demorde ed aderendo al desiderio di Paola decide di visitarlo al ritorno da Barcellona, precisamente il 2 Gennaio.
Si riprende la marcia, è già quasi buio, in direzione di Roses, stazione balneare a 20 km. sulla omonima baia (Costa Brava) Si riesce a trovare un posteggio libero su una piazzola ad un centinaio di metri dal mare. Dopo cena riunione in allegria, stavolta sul camper di Michele. Si aggiungano ai liquori di Carmela e Toni quelli di Filippo e Laura, paragone fra i limoncelli dei due, non si riesce ad individuare il migliore, s’interrompe la ricerca onde evitare esaurire il contenuto delle due bottiglie. Un bel gruppo di beoni, quello di Cambiano e dintorni!


28.12 In mattinata, prima della partenza, una breve passeggiata sul bel lungomare di Roses. Le palme sono cariche di datteri e pappagalli che ne fanno scorpacciate. Michele con la sua macchina fotografica non ha mancato di coglierne qualche immagine, ne vedremo di belle sul sito del Camper Club di Cambiano.

Si riparte verso la meta. La giornata si presenta mite lungo la ondulata Carrettiera II con alcuni suggestivi scorci panoramici del paesaggio interno Catalano, verso Barcellona. La piccola carovana raggiunge la Costa Dorata, nei pressi di Blanes. I 50 Km. di litoranea fino ad El Masnou,, meno frastagliata della Costa Brava, più piatta e riposante, con lunghe spiagge, molto popolata e trafficata con tantissime rotonde,vengono percorsi in un due ore circa.
Il Camping Masnou (C./Camil Fabra, 33, 08320 El Masnou) a 20km circa dal centro di Barcellona, situato sul declivio della collina di fronte al mare, è già quasi intasato di campers, in maggioranza Italiani. Il Gruppo si sistema unito su un'unica piazzola, sotto bassi alberelli nodosi. La difficoltà del parcheggio viene superata dalla perizia dei camperisti e le efficaci istruzioni dei compagni che dirigono le manovre da terra. Sono le ore 14 circa quando ciascuno nel proprio abitacolo consuma il pranzo, non frugale, questa volta. Nel pomeriggio il Gruppo si divide. I più giovani fanno un salto a Barcellona con il treno, dalla stazione di El Masnou a 500 m., gli altri effettuano una escursione nrlla cittadina che si presenta gradevole, sulla collina di fronte al mare.(


29.12 Il Gruppo compatto raggiunge in treno, in 20 minuti, Barcellona con fermata a Placa Catalunya il punto della città più noto e di riferimento specialmente per i turisti, il più vissuto. E’ qui che vi si incontrano le più grandi arterie, l’inizio della Rambla e del Barri Gotic e la presenza di El Corte Ingles, i più noti grandi magazzini di Barcellona
Primo impatto con l’affollatissima Rambla. Nessuno del Gruppo si perde, avendo quale punto di riferimento l’alta sagoma di Filippo che precede, sempre, con i suoi lunghi passi, tutta la compagnia. Inoltre agli occhi vigili ed attenti di Michele nessuno potrebbe sfuggire. Le donne discutono fra loro, sicure della protezione del Gruppo.
La lunga arteria commerciale, grandioso viale a platani, per una lunghezza di 1180 m. scorre dalla placa Catalunya fino al mare, sul porto. La Rambla è stata uno dei simboli della Barcellona più autentica ma anche malfamata. Oggi, nel suo complesso ha riscoperto l’antica vocazione teatrale del luogo attirando un’umanità eterogenea dedita alle attività più varie, dal commercio all’esibizioni di sé, al semplice passeggiare (ramblejar). Ed è proprio passeggiando lungo la Rambla che è quasi impossibile soffermarsi ad osservare i molti artisti di strada che si esibiscono, senza sosta, in saggi della loro abilità, guadagnandosi la giornata, truccati nei loro originali costumi di scena. Allestiscono quello che diverrà il loro piedistallo per ore e così la Rambla si arricchisce di colorate e creative statue viventi. Il Gruppo prosegue nella passeggiata, sul porto per ritornare poi sulla Rambla e consumarvi un pranzo turistico presso uno dei tanti ristoranti all’aperto, dove Mirka non è stata rifiutata.

Dopo pranzo il Gruppo si lustra gli occhi all’interno del fantasmagorico ottocentesco “ Mercat de la Boqueria” , tutto al coperto. E’ il frequentatissimo mercato di prodotti alimentari di prima scelta. Oltrepassato l’arco in ferro battuto e vetro si entra in un mondo di colori, profumi e rumori; i banchi sono allestiti ad arte per conquistare al primo sguardo. I turisti affollano in special modo i banchi di frutta dove sono in vendita curate porzioni monodose e gustosi frullati.
Il Gruppo, dalla Rambla s’introduce nel Quartiere Gotico (Il Barri Gotic) un fitto intrico di strade e di piazze su cui si affacciano i palazzi e le chiese che incarnano gran parte della storia medievale della città. L’intervento di recupero di tutta la zona iniziato negli anni 20 del 900, ha restituito, intorno all’area della Cattedrale l’immagine di una grande capitale medievale. L’itinerario nel Barri Gotic è percorribile tutto a piedi lasciandosi così trasportare dalla sua atmosfera. Suggestiva la placa del Rei, centro nevralgico del potere civile in epoca medievale (Ved. La foto di gruppo)
Durante la passeggiata nel Barri Gotic, inizia a fare buio. Il Gruppo s’incammina verso la stazione, ripercorrendo la Rambla. La serata nel campeggio si conclude in compagnia, sull’elegante camper di Paola e Filippo, con la solita allegria della spensierata vacanza, con l’immancabile spumante, panettone ed i soliti liquori di Toni & C.






30.12 Oggi, come ieri, la temperatura è mite, in mattinata è già intorno ai 15°. Il Gruppo giunto in Placa Catalunya decide di utilizzare il bus turistico scoperto, (Barcellona Tour city), sotto il sole.. Al costo di 21 euro a persona, 17 per l’unico fortunato senior (+65) del gruppo, Mirka può viaggiare gratis nell’apposita borsa. Si può girare tutta città, per tutto il giorno. Volendo si può scendere a qualsiasi fermata, visitare il luogo e risalire su uno dei bus successivi che transitano ogni 15 minuti. Gli itinerari del bus turistico sono due, il Gruppo utilizza il primo nella mattinata ed il secondo dopo pranzo. Gli scatti con le macchine fotografiche digitali si sprecano. Si spera di vederne di belle sul sito del Camper Club. L’itinerario tocca tutti i punti caratteristici della città, attraverso l’auricolare in lingua italiana si ascoltano le spiegazioni dei luoghi, monumenti, palazzi, parchi che si attraversano. E’ una lunga passeggiata sul Bus Turistico facendosi un’idea complessiva della città, attraverso La BARCELLONA GOTICA (Barri Gotic di cui sopra), La BARCELLONA MARITTIMA il Port Vell. risanato e rivoluzionato già dal secolo scorso, trasformando per un tratto, il lungomare lungo 5 Km. in una delle zone più frequentate e visitata della città anche grazie ai numerosi locali alla moda, ai centri commerciali, all’Aquarium, tra i maggiori d’Europa Il braccio del molo del porto vecchio è unito alla Placà del del Portal della Pau (da dove inizia la Rambla) da una passatoia in legno e cemento, la cosiddetta Rambla de mar. La BARCELLONA MODERNISTA L’Eixample rappresenta un museo all’aperto del modernismo, uno stile vicino al liberty che qui ha avuto la sua espressione migliore. La BARCELLONA ROMANTICA La Ribera, il quartiere intorno a Santa Maria del Mar (uno dei più belli edifici sacri della città), rimasto immutato: strade strettissime per non lasciare che il sole riscaldi troppo, i microscopici balconi pieni di piante grasse. La BARCELLONA OLIMPICA Il complesso olimpico di Barcellona, è quasi interamente concentrato sul Montjuic. Colle di 212 m. raggiungibile in metropolitana nella parte più bassa e in teleferica in quella più alta. Anticamente vi fu costruito un faro e nel XVII secolo il castello che si può ancora ammirare. La valorizzazione dell’area risale già al 1929, in occasione dell’esposizione universale con la sistemazione di giardini, palazzi ed impianti sportivi, ampliati e modernizzati per le Olimpiadi del 1992. E’ sede inoltre di numerosi musei. La BARCELLONA MONDANA La Diagonal è una zona di lusso con la tipica atmosfera della metropoli: qui si succedono boutique esclusive, ristoranti e discoteche, pomposi hotel, edifici commerciale, viali enormi ricchi di verde, costruzioni moderne che ospitano sede di imprese prestigiose e ed edifici pubblici.
Barcellona comunque da quasi un ventennio è protagonista di una impetuosa crescita economica, iniziata con le grandi opere edificate in occasione delle olimpiadi del 1992. .
La giornata il Gruppo la trascorre quasi tutta sul Bus Turistico, con l’intervallo per lo spuntino di mezzogiorno a base di deliziosi boccadillos e porzioni di macedonia di frutta del mercato della Boqueria.
La Sagrada Famiglia
Una nota a parte per Antoni Gaudi( 1852-1926) l’architetto, esponente più famoso del modernismo Catalano. Sono tipiche della sua opera le forme sempre arrotondate.Barcellona è ricca di opere del famoso architetto e scultore, fra quelle in foto in alto, la progettazione del Parco Guell ed il più noto ed importante monumento:
LA SAGRADA FAMIGLIA, fonte di meraviglia per molti. Imponente chiesa che ricorda le cattedrali del Medioevo per i lunghissimi tempi di costruzione (nonostante l’impiego delle moderne tecnologie, non si prevede la fine dei lavori prima di qualche decennio). Ad essa il devoto Gaudì consacrò la propria vita: iniziò a occuparsene nel 1883 e dal 1915, esauritesi i finanziamenti, vi lavorò gratuitamente fino alla morte, avvenuta nel 1926 (sotto un tram). Gaudì ideò per la chiesa una complessa simbologia, legata a moduli numerici: tre facciate (Natività, Passione e Morte, Gloria di Cristo), tre porte principali (le virtù teologali: Fede, Speranza e Carità), un torrione centrale(Gesù Cristo) circondato da quattro torri (gli Evangelisti) la costruzione prosegue ispirandosi a altri eventi o personaggi del Nuovo ed Antico Testamento. Per comprendere , almeno in parte, questa complessa simbologia è indispensabile visitare preliminarmente il Museo della Sagrada Familia allestito nella cripta, ripercorre la storia della costruzione del complesso. Tra l’altro il museo è l’unico spazio interno realmente concluso, visto che il cuore della chiesa è ancora un cantiere. L’allestimento interno attraverso video e plastici ripercorre il lavoro di Gaudì specie negli ultimi anni quando il cantiere della Sagrada Famiglia divenne anche la sua casa.
Nel pomeriggio il Gruppo si mette alla ricerca di un ristorante nei dintorni del porto o altrove dove passare la notte di capodanno i prezzi inabbordabili fanno rinunciare all’impresa. Il Gruppo non demorde e decide di festeggiare il Capodanno tutti insieme al Campeggio per poi recarsi, prima di mezzanotte, in Barcellona
Ritorno al Campeggio, dove questa volta la compagnia si riunisce sul camper di Giovanni e Laura. Anche qui i festeggiamenti dilagano come al solito, fra beveraggi e piccoli stuzzichini.
31.12 Il Gruppo si prepara per i festeggiamenti di fine anno nel Campeggio, il tempo promette bene, c’è un tiepido sole. Parte del Gruppo si reca a Barcellona per l’acquisto del pesce da utilizzare per la cena, Laura e Gabriella vagano per El Masnou per fare altre spese, ritornano cariche di borse dopo aver percorso una decina di km. a piedi. Giovanni e Mirka rimangono di guardia.
Nel pomeriggio ognuno della compagnia si da da fare, secondo le proprie competenze. Toni e Carmela, gli chef, preparano il pesce. Michele gratta le cozze poi aiuta gli altri per l’allestimento dell’accampamento per la tavolata.


La cena ottiene un successo strepitoso, merito degli Chef che meritano il plauso generale. Quasi tutti hanno fatto il bis della squisita “pasta alla pescatore” ( è questo è il nome?) specialità assoluta di Carmela e Toni. Qualcuno ha carpito la ricetta. L’allegra tavolata dura fino alle dieci circa. Dopo lo smantellamento dell’accampamento e rimesso tutto in ordine, il Gruppo parte alla volta di Barcellona per assistere l’arrivo del nuovo anno.


Laura, rimane nel Campeggio con Mirka. Bene ha fatto altrimenti della cagnolina ne avrebbero fatto una cotoletta pelosa nella calca, soprattutto sull’affollatissimo bus del ritorno, dove si era asserragliati come sardine. (Un incubo!).
Il capodanno sulla Rambla, completamente sgombra di bancarelle ed auto ai lati del viale, è stato una piccola delusione, solo grande folla, polizia dappertutto, venditori di birra e spumanti. Placa Catalunya era off limits. Tutti forestieri, in maggioranza Italiani. Le feste particolari con musica e concerti senz’altro c’erano, ma in altri luoghi della città.
Il Gruppo ha atteso la mezzanotte al Porto un posto tranquillo, poco distante dal monumento a C.Colombo inavvicinabile in quanto tutto circondato da transenne, stappando e bevendo lo spumante portato da Toni, all’ arrivo del 2010. Assenza di botti, salvo i classici fuochi artificiali che s’intravedevano sul porto più in lontananza.
Il ritorno attraverso la Rambla è stato avventuroso tra folla allegra o avvinazzata. Bottiglie rotte dappertutto, ad un certo punto ne piovevano pericolosamente al centro della strada formando una montagna di vetri dalla quale fuoriusciva un vago odore di spumante.. Occorreva stare attenti per non essere colpito da qualche coccio o bottiglia male indirizzata.
Il ritorno è stato un po’ difficoltoso in quanto dopo la mezzanotte non essendoci più il treno, il Gruppo ha dovuto utilizzare un bus notturno in partenza da una strada laterale alla Placa Catalunya. L’arrembaggio al bus 82n tra la folla in attesa di entrarvi è stato all’arma bianca. Per fortuna tutto il Gruppo è riuscito ad intrufolarvisi. Dopo un’ora circa di viaggio sotto tortura, il bus ha lasciato il gruppo a qualche chilometro dal campeggio.
Finalmente alle tre o giù di li del mattino del 1.1.2010 ciascuno del Gruppo era al sicuro sul proprio Camper.
1.1.2010 Giornata di partenza, con l’intenzione di raggiungere Girona per fare una visita al suo gradevole centro medievale. Il Gruppo aveva pensato bene di saldare il conto, alla Reception del Campeggio, la sera prima, evitando così i numerosi camperisti in uscita. La carovana ha raggiunto in poco tempo Girona, percorrendo un primo tratto di autostrada , una 50 ina di Km, con la bellezza di tre pedaggi. Non ne bastava uno? La visita di Girona è saltata, il posteggio trovato molto distante dal centro non dava affidamento, dato che su segnalazione di Filippo e Paolo, andati in avanscoperta è risultato che in un posteggio più a centro, un camper era stato oggetto di effrazione. Il Gruppo ha deciso, a scanso di preoccupazioni inutili, di partire dopo pranzo, alla volta di Roses direttamente al Camping Joncar Mar, già intravisto all’andata, a 30 m. dal mare, vicino alla città. L’indirizzo è : Apt. 483 17480 ROSES (Costa Brava) Tel. i fax 972256702 – Carrettiera Figueres, s/n. Il campeggio è completamente in piano, bene alberato, servizi eccellenti.
(quasi o pari a quelli del Camping Flaminio di Roma, a detta di Toni e confermato da Giovanni, ) Fidatevi e se qualcuno dei lettori, ammesso che qualcuno ci legga, avesse l’occasione ne approfitti. Roses ha un bellissimo lungomare ed ampie spiagge, è un bel posto per una vacanza. Il gruppo ha approfittato per una lunga passeggiata fino al porto delle numerosissime e lussuose barche da diporto. Quasi tutti sono rimasti ammirati dei bei panfili , salvo Laura alla quale non le fanno ne caldo e ne freddo. Toni era comunque interessato soprattutto per quelli dotati di attrezzatura per la pesca di alto mare.
La serata il Gruppo l’ha conclusa sul camper di Michele che ha offerto lo Champagne di marca appositamente portato per l’occasione.
2.1.2010 - Partenza di buon’ora per raggiungere Figueres a 20 Km, per la visita al Museu di Salvador Dalì, saltata all’andata. A colpo sicuro per il posteggio ad 1 km. dal Museo. (Ved. La nota sul museo nelle pagine precedenti). Dopo un paia d’ore la Carovana si mette in viaggio fermandosi alla frontiera Spagnola (Antequera) per acquisti al supermercato, a prezzi bassi, e pranzo sul camper. Ripartenza con l’intenzione di raggiungere un posteggio adeguato dalle parte della Camargue o Provence, per pernottarvi. Tutto è filato liscio dietro il capofila Filippo fino alla barriera d’uscita di Montpellier. Qui la fila di auto era intensa e Filippo uscito per primo, seguendo le indicazioni del suo Navigatore, ha imboccato a qualche centinaia di metri la prima uscita per Montpellier seguito da Toni e Michele.
Giovanni non dotato del c.b. non ha fatto in tempo ed ha proseguito per l’autoroute; malumori (non pochi!) in quest’ultimo equipaggio!. Attraverso il telefonino Giovanni ha concordato con Gabriella di ritrovarsi all’uscita dell’autostrada per Aix en Provence. La via più breve indicata dal Navigatore a Filippo si è rivelata la più tortuosa e meno veloce. Comunque al grande Autogrill delle Porte de La Provence, la carovana si è felicemente ricongiunta a Giovanni e Laura in attesa.
La serata si è rasserenata e il gruppo ha pernottato insieme a tanti altri camper nell’area appositamente dedicata a questi. Toni, avendo l’antifurto fuori uso, ha pernottato nel campeggio di Aix en Provence con l’intesa di ricongiungersi all’indomani mattina lungo l’autostrada per Gap, come è poi avvenuto.
3.1.2010 - Partenza alle 8,30 ed arrivo a Cambiano senza intoppi verso le 15,30, dopo l’intervallo del pranzo a Susa e l’ultima tazzina di caffè, di una lunga serie, preparata da Paola per tutti.
Le impressioni del viaggio e della vacanza sono tutte positive per chi scrive e per Laura. La compagnia tutta si è rivelata, (non ‘c’erano dubbi!) gradevole, simpatica e soprattutto concorde in ogni occasione. Laura e Giovanni, dopo tanti viaggi per 20 anni sempre da soli, hanno effettuato con entusiasmo il primo viaggio in compagnia, acquisendo nuovi cari amici con i quali sperano di replicarne altri.

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